Anche per questo progetto, come...
Fin dal nascere di Associazione...
L’intento di Associazione Progetto Giulia è offrire un’opportunità a più realtà che si adoperano per il bene dei bambini.
Ecco perché quest’anno (2021) abbiamo contattato Don Raffele Refosco, Don Raffa per gli amici, la cui parrocchia dista mezz’oretta di viaggio da Yungay in Perù. Questa missione che abbiamo visitato nel 2018 ospita al suo interno, oltre ad altre iniziative, un centro diurno per bambini diversamente abili e anziani, un luogo protetto di accoglienza dei più bisognosi. Qui abbiamo deciso di sostenere due progetti.
I disabili e il Centro diurno
Nonostante una recente legge ben strutturata e moderna, nascere in Perù con disabilità è spesso sinonimo di trascuratezza e abbandono, non tanto da parte dei famigliari e del territorio in cui si vive, quanto per mano delle istituzioni e del mondo politico, cieco davanti al reale stato in cui versano queste persone e passivo davanti alla non attuazione della legge.
La frustrazione provata dal disabile, dalla sua famiglia e da chi quotidianamente se ne prende cura si scontra anche con il profondo stato di povertà in cui spesso si vive e l’impossibilità – unita all’ignoranza – di prestare delle cure adeguate ed efficaci per garantire una vita dignitosa.
Un dato positivo è il fatto che sempre meno famiglie “nascondono” il congiunto disabile, come accadeva fino a non molti anni fa, scelta che a volte ne ha decretato la morte prematura o ulteriori sofferenze fisiche e psichiche. La disabilità non è più un tabù.
Oggi si è maggiormente consapevoli che il famigliare disabile non è la “punizione” per qualche sgarro fatto o qualche peccato commesso e che la nascita di un bambino con delle difficoltà fisiche/mentali è un evento che può colpire tutte le famiglie, senza distinzione di status sociale o reddito.
Dei 37 disabili incontrati, tutti con una età compresa tra i 3 e i 35 anni, solo due sono adeguatamente seguiti dalle famiglie, per cui non necessitano di un aiuto da parte della parrocchia.
Per gli altri, anche se in misura diversa, si è manifestata la necessità di un intervento di supporto.
Si è aperto un centro diurno per disabili, ristrutturando degli spazi già esistenti a lato della casa parrocchiale.
All’interno del centro viene fornita una assistenza regolare e completa, che prevede colazione, pranzo e merenda, la possibilità di lavarsi, fisioterapia, attività occupazionali e ricreative, insegnamento di abilità quotidiane (lavarsi, vestirsi, mangiare autonomamente ma anche chiedere il permesso per fare qualcosa, delle informazioni, ringraziare…) e della scrittura e della lettura della lingua spagnola.
Siamo consapevoli che per molte persone disabili raggiungere l’autonomia anche nelle cose più semplici è una sfida da vivere giorno per giorno.
Il centro è stato adeguatamente attrezzato e vede lavorare al suo interno: una fisioterapista che offre un cammino di riabilitazione e/o conservazione delle capacità e abilità motorie; una professoressa che segue un percorso didattico personalizzato e organizza lo svolgimento delle attività previste, e infine un’infermiera che si preoccupa del quadro sanitario. La presenza di queste diverse figure garantisce familiarità e professionalità, disponibilità e preparazione.
Inoltre c’è una collaborazione con alcuni specialisti italiani che in alcuni momenti dell’anno vengono a Marcarà per aiutare a perfezionare il metodo di lavoro.
Le persone a cui questo centro é destinato ne usufruiscono in base alle esigenze, alle problematiche e alle capacità di ciascuno di loro. Alcuni si recano tutti i giorni, alcuni per due o tre giorni a settimana, altri solo per le terapie fisioterapiche.
L’obiettivo del CDD é il benessere fisico, psicologico, emozionale e sociale di persone ancora (molto) giovani, che faticano a trovare nell’ambiente casalingo un luogo dove poter vivere al meglio.
Video centro diurno (a breve in arrivo)
Durante il periodo di emergenza sanitaria del 2020, il centro non ha potuto svolgere la sua normale e quotidiana attività, sia a causa delle restrizioni impartite dallo stato, sia valutando il rischio di mettere a dura prova la salute degli utenti. Nonostante ciò è rimasto vivo il desiderio di accompagnare e la preoccupazione verso i bambini, ragazzi e anziani che da tempo il centro diurno ha accolto.
Don Raffaele, con il personale del centro e i volontari dell’omg, hanno quindi cercato una modalità diversa per continuare il lavoro intrapreso soprattutto con i bambini disabili, ed hanno deciso di andare loro stessi ad incontrare gli utenti nelle loro comunità, nelle loro case.
Nello specifico, infermiera e fisioterapista escono due giorni a settimana recandosi a casa dei bambini disabili, munite di tutti i dispositivi di protezione, in modo da evitare gli spostamenti a queste persone più deboli e a rischio e abbassando la possibilità di contagio. La fisioterapista presta servizio a circa 20 disabili. L’infermiera negli altri giorni raggiunge i vari anziani portando i medicinali e gli aiuti di cui necessitano (a volte viveri e vestiario).
La professoressa invece prosegue il suo lavoro all’interno del centro stesso accogliendo a turno un bambino al giorno. Al momento sta seguendo solo 4 bambini che sono quelli che hanno bisogno di maggiore attenzione e supporto.
A causa della pandemia il Ministero dell’Educazione ha adottato la modalità a distanza, proponendo un canale televisivo o una frequenza radio come mezzo di scolarizzazione, tutto questo a discapito di quella fetta di popolazione che si trova in difficoltà economica e che non dispone di televisione, computer, cellulare o altro mezzo di telecomunicazione. Alcuni dei nostri bambini addirittura non hanno ancora l’allacciamento alla linea elettrica, magari hanno il telefono ma non abbastanza linea e così per loro tutto si fa più complicato.
La professoressa dunque ogni giorno prepara un programma adatto per ogni bambino ed inoltre è in costante contatto e collaborazione con la scuola di Marcarà, cosicché i bambini possano ugualmente avanzare con il programma ed equipararsi con i compagni che vanno alla scuola Statale.
Elizabeth, per esempio, una delle nostre bambine con un moderato ritardo mentale e mutismo selettivo, non può frequentare la scuola statale in quanto quest’ultima manca di maestri di sostegno che possano accompagnarla nel suo percorso di apprendimento. Viene quindi seguita dalla nostra professoressa che nel 2020 le ha fatto completare gli studi della scuola primaria.
Altri bambini invece vengono al centro semplicemente per rafforzare le loro competenze o per ricevere aiuto nei compiti, qualcuno ha disabilità di tipo visivo e necessita di maggior supporto. Ecco che il lavoro e sostegno della nostra professoressa diventa per alcuni bambini fondamentale per il loro processo di crescita e sviluppo.
Scrive don Raffaele:
Vorremmo chiedervi che possiate aiutarci a pagare per un anno la professoressa che segue i bambini. La sua paga è di 1200 soles mensuali. Le paghiamo oltre alle dodici mensilità di lavoro altre due mensilità che lo stato chiede di riconoscere ai lavoratori.
L’altro aiuto che vi chiediamo riguarda uno degli utenti che frequenta da vari anni il centro disabili. Si chiama Juan Gabriel. Quando era bambino è stato investito da una macchina ed è andato in coma. Non cammina bene, zoppica vistosamente, con difficoltà di equilibrio, oltre ad avere un ritardo mentale. Un paio di anni fa gli abbiamo costruito la casa, visto che la famiglia viveva con i nonni di Juan. È una casa di terra, come tutte la maggior parte delle case. Si trova in un pendente, quindi entrare in casa non è facile per Juan, soprattutto salire al primo piano. In questo momento c’è una scala di legno senza ringhiera e durante il periodo di quarantena, Juan è caduto varie volte.
Abbiamo pensato di poter rifare tutta l’entrata della casa, in modo da permettere al giovanotto di poter muoversi un po’ più liberamente e installare delle ringhiere per permettere di sostenersi ed per evitare che possa cadere. Inoltre il piano terra della casa è di terra e vorremmo fare il pavimento di cemento dove Juan possa fare gli esercizi correttivi che la fisioterapista gli chiede di svolgere a casa sua.
Sarebbe bellissimo se poteste anche procurarci una cyclette da regalargli per poter praticare gli esercizi in casa.
16 aprile 2021
Arrivano aggiornamenti sull’avanzamento dei lavori per la ristrutturazione della casa di Juan:
11 maggio 2021
È un bel risveglio! Sul cellulare troviamo una serie di foto e un messaggio di don Raffaele, che dice: “ In queste settimane hanno finito il lavoro alla casa di Juan… qui ci sono varie foto che hanno fatto, l’ultima è il lavoro finito fuori. Ci sono anche foto dell’interno, è praticamente finito… manca la cyclette, ma arriva sicuramente fra un po’!”
13 maggio 2021
“Cari Michela e Luciano, scusatemi, ma in questi ultimi giorni non sono riuscito a mandarvi le foto e video… ho accompagnato Nadia per più di dieci giorni… adesso mi sto rimettendo qui a Marcarà, ma un po’ alla volta.
Qui vi mando un video che hanno fatto in questi giorni a scuola con i bambini, mentre preparavano un biglietto di auguri per la festa della mamma… è un po’ lungo però si vede l’ambiente dove vengono i bambini a studiare e la professoressa che mi aiutate a pagare, poi magari vi mando qualche foto… ciao Raffaele”
Giugno 2021
In occasione dell’Assemblea di giugno abbiamo sentito padre Raffaele, che ha voluto essere presente con un saluto… anche se non sappiamo a che ora della notte l’abbia registrato.
06 luglio 2021
I lavori alla casa di Juan sono terminati e anche la cyclette, dopo essere arrivata alla missione, è stata portata a casa del ragazzo, per la sua terapia giornaliera.
Dicembre 2021
Padre Raffaele è in Italia fino ad aprile 2022, venuto a trovare la famiglia e gli amici che lo sostengono.
L’abbiamo avuto a cena a casa e in quell’occasione abbiamo ascoltato i racconti della sua vita a Marcarà, le difficoltà, i sogni e le necessità.
Ci ha raccontato che durante la pandemia si è dovuta sospendere la terapia in missione, i bambini disabili sono stati seguiti in famiglia dalla fisioterapista, che ha insegnato anche ai familiari i trattamenti così da non far mancare l’attività motoria.
30 marzo 2022
Ora che si stanno riprendendo, un po’ alla volta, le attività. La necessità più urgente è poter dare un luogo sicuro e protetto a questi bambini :
“Vi scrivo per mettere per iscritto e con più precisione le spese del progetto di cui abbiamo parlato l’altra sera a cena da voi! Vi chiederei di aiutare la parrocchia di Marcarà con il centro diurno dei bambini disabili. Le spese più grosse che affrontiamo per il momento sono:
Raffaele”
20 maggio 2022
Arrivano le prime foto , insieme ad uno scritto di padre Raffaele.
“È da poco più di un mese che sono arrivato a Marcarà e tornare a casa è stato bellissimo, ma anche molto impegnativo. Non è mancanza di riconoscenza, vi ricordiamo tanto nelle preghiere. È l’unica forma che abbiamo per ringraziare per il vostro aiuto, il resto della riconoscenza è la vita che cerchiamo di regalare. Non arriviamo mai a tutti, siamo sempre un po’ mancanti vedendo il bisogno che c’è ed è aumentato in questo periodo di rincaro dei prezzi, post covid. I poveri hanno sofferto.
Ma l’entusiasmo è tanto. Il CENTRO DISABILI continua con le sue attività.
Silvia porta avanti le attività scolastiche con i bambini. Quest’anno è iniziata la scuola presenziale dopo due anni di chiusura, cosi alcuni bambini (Juan Diego, Juan Gabriel, Carlito, Fernando) vanno a scuola al mattino e il pomeriggio vengono qui a fare i compiti.
Altri bambini che invece non vanno a scuola, vengono dal mattino per fare alcune laboratori (Cristina, Elizabeth, Milagros, Idiana).
Con Elizabeth non siamo riuscita a iscriverla alla suola secondaria, così Silvia (la professoressa) le sta facendo un po’ di classe al mattino per non farle perdere le nozioni base e poi il prossimo anno iscriverla a scuola regolarmente.
Continuiamo con l’attività dell’orto. I bambini vanno nell’orto qualche ora durante la settimana e le verdure che produciamo un po’ se le portano a casa un po’ le lasciamo in parrocchia da mangiare tutti insieme.
Fanno dei laboratori con il filo di lana per fare dei tappetini da mettere nelle sedie. Anche Isaura, pur essendo cieca, riesce a confezionare il suo.
Stiamo pensando di fare un laboratorio di arte con Giorgia, una volontaria italiana che vive a Huaraz e aveva fatto dei laboratori così in Italia con i disabili.
Si fa ancora l’aiuto ai poveri il venerdì.
Insomma cerchiamo di tenere il ritmo alto il più possibile. È bello vedere questi bambini che vengono in parrocchia, mi fa bene.
Nel cuore il desiderio che questa accoglienza sia per dare un segno cristiano.
Cari amici, vi ringrazio di cuore per quello che fate, per l’aiuto che ci avete mandato. Credo che anche questo sia un segno importante dentro a questo mondo. La carità ci unisce e ci permette di fare un cammino cristiano, a cercare il Signore nei gesti concreti della vita. Siete un segno di speranza che fa luce. Non un riflettore ma una candelina che da calore e speranza anche al mio cuore e al mio stare qui.
Grazie di cuore…
Con affetto e riconoscenza, Padre Raffaele”
27 settembre 2022
Scrive Don Raffaele: “Il CENTRO sta fiorendo, ne sono contento. Silvia, la maestra, continua con i bambini. Il mattino si trova sempre con due o tre. Fa un po’ di insegnamento, soprattutto con le ragazzine più grandi che non vanno a scuola.
Il pomeriggio invece vengono i vari bambini che al mattino vanno a scuola, cosi li aiutiamo a fare i compiti, oltre che giocare e altre attività che ora vi racconto!
Da circa due mesi, poco più, abbiamo iniziato un corso di chitarra. Uno dei miei catechisti è studente di musica e suona molto bene la chitarra così gli ho chiesto di insegnare ai bambini a suonare la chitarra. Viene tre pomeriggi a settimana e gli do una mancetta perché anche lui è molto povero, vive solo con la mamma e ha un fratello disabile grave.
Da circa tre mesi lavora con noi Gloria, una signora di Marcarà che mi aiuta con i poveri. Tutte le settimane passa a casa di alcuni poveri a visitarli. Però è anche molto brava a cucire così le ho proposto di provare a insegnare a cucire ad Elizabeth e Milagros. Così ha iniziato e il risultato è davvero sorprendente. Le due ragazzine stanno imparando… in questo momento stanno preparando gli astucci che vi avevo promesso!!!
In più con Juan, a cui abbiamo rimesso a posto la casa (con il vostro aiuto), stiamo insegnando a fare il WRITING. C’è qui a Marcarà un ragazzo della Brianza che si ferma per un anno. Juan ha vissuto un momento di noia perché tutti i bambini erano più piccoli di lui e non voleva più partecipare, così abbiamo cercato di mettere delle attività che attirassero la sua attenzione e lo invogliassero a venire.
Continuiamo a fare i biscotti, l’aiuto ai poveri…
La nuova avventura della casa dell’oratorio è iniziata. Abbiamo comprato la casa perché ce l’hanno svenduta, era un occasione unica davvero. Ora stiamo lavorando in economia. Tutto lavoro volontario, dei catechisti. Desidero che sia un luogo loro, che dovranno e potranno scaldare e rendere vivo con le loro idee e capacità.
Sento che è un momento molto particolare dell’oratorio. Gli anni di covid si sono fatti sentire, hanno lasciato dei segni profondi nei ragazzi che sono più attratti dal mondo virtuale che dallo stare insieme in maniera semplice. Quindi ci tocca rendere più attraente e frequente l’oratorio. Ho in mente di iniziare l’oratorio settimanale, invitare i ragazzi a dipingere, fare teatro, musica, cucina… durante la settimana. L’idea è di creare un ambiente sano, pulito dove non ci siano occasioni di peccato, dove possano essere amici nella realtà facendo delle cose semplici insieme. Il sogno della casa dell’oratorio nasce per questo. Ci vuole tempo anche qualche investimento economico, anche se attualmente non siamo proprio messi bene, ma lasciamo spazio alla provvidenza. Se sarà un cosa del Signore qualcuno ci aiuterà e noi ci metteremo le nostre mani e il nostro tempo.
Ottobre 2022
Nasce così l’idea di un piccolo progetto per la raccolta di materiale per un laboratorio di disegno, per iniziare a contribuire ad uno dei progetti che si terranno nel nuovo oratorio. SE VUOI ADERIRE, SEGUI LE ISTRUZIONI SUL VOLANTINO.
Novembre 2022
Alla mamma di Don Raffaele arriva una sua lettera, che racconta: “[…] la pandemia ha portato un aumento tecnologico, la scuola è stata virtuale per due anni, così tutti i ragazzi hanno il cellulare e sono schiavi di un mondo virtuale che li rinchiude in casa. Case di terra, col pavimento di terra, piene di smartphone. Ragazzi che hanno perso il gusto della natura, dello stare insieme all’aperto in maniera semplice, di far fatica.
Cerco di tirare insieme i ragazzi all’oratorio. Li riuniamo il sabato e la domenica. L’anno prossimo vorrei iniziare a fare un oratorio settimanale con vari laboratori di teatro, musica, giocoleria per provare ad animare i ragazzi in qualcosa di buono e perché possano passare del tempo insieme, in un ambiente pulito.
Per l’AVVENTO riuniamo più bambini.
Ogni oratoriano sarà accompagnato da un bambino più piccolo e nelle 4 domeniche di avvento di racconteranno delle storielle sul Natale e si farà un lavoretto … costruire un presepe. I bambini imparano le preghiere e come proposto dovranno dirle tutte le sere in famiglia.
Alla fine regaliamo a tutti un po’ di viveri. Sono 2 kg di riso, 2 kg di zucchero, 2 kg di farina, 1 bottiglia d’olio e il panettone. Abbiamo calcolato che quest’anno fra oratoriani e bambini piccoli saranno 180 e come tutti gli anni vogliamo regalare i viveri ai poveri che sono 220. Sono i più poveri a cui ogni mese regaliamo la borsa di viveri. Dobbiamo comprare poco più di 2000 panettoni che ci costano 2,50 euro l’uno. Verrebbero fuori poco più di 5000 euro.
Sembra una cosa superflua, ma dovresti vedere la faccia dei bambini e dei poveri quando lo ricevono. E’ Natale anche per loro.”
16 Novembre 2022
Sul cellulare arriva questo messaggio: “Ciao … abbiamo finito gli astucci…li mando in Italia appena riesco”. E in effetti arrivano il 15 dicembre!!
27 gennaio 2023
La professoressa Silvia ci ha lasciato, ha deciso di accettare un lavoro per lo stato… ha lavorato qui da noi sette anni, ma c’è stato un concorso per entrare di ruolo e lei lo ha passato… quindi ha preferito andare a lavorare per lo stato che è un lavoro più ben pagato e sicuro. Purtroppo non ho potuto fare niente, ma penso che sia l’occasione per rinnovare ancora il centro… c’è un ragazzo, che è catechista che si chiama Arlington… studia musica alla mattina e il pomeriggio ha bisogno di lavorare così gli ho chiesto di seguire lui i bambini del centro… mi aiuterà a far fare i compiti.
Però due pomeriggi a settimana, dal 9 di aprile, iniziamo con l’oratorio settimanale, riunendo quindi 20/30 bambini e facendo far loro delle attività… un lavoro che ho sognato da tanti anni perché vedo che c’è bisogno di entrare più decisi nelle educazioni dei ragazzi!
Così i bambini del centro due pomeriggi a settimana parteciperanno a questa attività… mi interessa che la parrocchia sia un luogo dove i bambini possono venire, trovare un ambiente pulito e sano.
Inoltre vive con me un professore di religione con la sua famiglia e anche lui un paio di pomeriggi a settimana si è reso disponibile ad aiutare i bambini del centro.
Prosegue tutta la parte professionale, ci tengo a portare avanti questa attività del taglio cucito. Sta venendo ancora Gloria che due giorni a settimana insegna a tre ragazzine a cucire e sta andando bene!
C’è ancora nei sogni il progetto di aprire una panetteria con i ragazzi disabili, è il desiderio di dare il lavoro a dei ragazzi svantaggiati che altrimenti non potrebbero ricevere nessun stipendio e soprattutto non avrebbero possibilità di lavoro!
Ma questo sarà in futuro… quindi il centro va avanti anche se prende nuove forme, forse spero più bene punto vi aspetto a luglio, potrete aiutare in questo oratorio settimanale!