L’intento di Associazione Progetto Giulia...
Anche per questo progetto, come...
Fin dal nascere di Associazione Progetto Giulia si è instaurata una bella e proficua collaborazione con Suor Celina Pozzan, conosciuta durante la frequentazione della Caritas diocesana per il servizio cene e dormitorio.
Suor Celina è la vice presidente della Caritas, che gestisce, con l’aiuto di volontarie, il servizio Sportello Donna.
Ed è proprio tramite le mamme che si interfacciano con lo Sportello che nascono i progetti che in questi tredici anni, sono stati oggetto dell’attenzione dell’associazione.
È stato chiesto di rinnovare il progetto per le due sorelline, che si era interrotto causa coronavirus.
Il progetto riguarda la retta dell’asilo nido per la più piccola e la mensa scolastica per la più grande, che ora frequenta la scuola dell’infanzia: garantire alle bambine di uscire di casa e frequentare la scuola è fondamentale per non isolarle e non aumentare la loro esclusione sociale.
Alla mamma è stato chiesto di sperimentarsi in corsi di formazione al lavoro, così da favorire la ricerca di un futuro impiego utile al mantenimento della famiglia e per poter ottenere e mantenere il permesso di soggiorno.
“…. la situazione della famiglia è complessa e di non facile risoluzione. La realtà dei fatti è che ci sono tre bambini, che vivono a Vicenza, i quali desiderano essere come tutti i nostri bambini e che noi come persone umane e cristiane non possiamo lasciare nell’esclusione sociale.”
Suor Celina
A gennaio, come ogni anno, ci siamo incontrati con Suor Celina, che ci ha presentato 3 progetti, che riguardavano una mamma con tre minori, una coppia i con due minori , una mamma con tre figli minori.
Per garantire la privacy dei bambini che abitano a Vicenza e provincia non sono mai stati utilizzati i veri nomi, ma appellativi di fantasia, così come non viene menzionata la nazionalità, sia estera che italiana.
Pur avendo dato la disponibilità a garantire il sostegno dei tre progetti, il Covid 19 ha limitato l’aiuto ad un solo progetto.
Progetto Sorelline D. e D.
Il progetto riguarda il pagamento della retta dell’asilo nido di D.D., due bimbe di un anno e mezzo e tre anni nate in una famiglia molto fragile da vari punti di vista: difficoltà economica e mancanza del permesso di soggiorno e conseguente mancanza di tutela dei diritti fondamentali, come la tessera sanitaria.
Si vogliono tutelare i diritti dei minori, in primis l’istruzione e l’inclusione sociale, favorendo l’interazione fra pari. Inoltre si è voluto permettere alla mamma di frequentare la scuola per sostenere gli esami di terza media e accedere al corso di italiano: nel corso dell’anno la frequenza è stata in presenza e, successivamente, anche online, con esami sostenuti con successo a giugno.
Per l’altro figlio, è stato chiesto al padre di assumersi l’onere della retta , visto che per lui esiste solo il figlio maschio.